Subito dopo essere andata al potere, la nuova amministrazione Trump ha ordinato alle agenzie federali di cancellare dai siti web governativi le pagine con contenuti che rimandavano alle tematiche della diversità, dell’equità e dell’inclusione
Secondo un calcolo fatto dal New York Times, all’inizio di febbraio erano circa 8mila le pagine cancellate e in alcuni casi senza un motivo chiaro: sono state rimosse informazioni sui vaccini, sull’assistenza ai veterani, crimini d’odio e ricerca scientifica
Questa settimana la National Security Agency (NSA) ha oscurato le pagine che contengono termini come “privilegio” e “pregiudizio”. Tra le parole proibite: “razzismo”, “diversità”, “equità”, “femminismo”, “genere”, “inclusione”, “intersezionalità”, “sessualità”, “stereotipi”, “pronomi”, “transgender”
La cancellazione di queste pagine e dei set di dati non corrispondenti con l'ideologia dell'amministrazione, ha allertato chi si occupa di archiviazione di dati. Bibliotecari digitali, ricercatori e volontari stanno archiviando e caricando i dati che possono finire nel mirino dell’amministrazione
E i primi risultati si sono visti immediatamente. All'inizio di questa settimana, un giudice federale ha ordinato al CDC e alla Food and Drug Administration, di ripristinare le pagine chiuse, dopo che un gruppo di difesa dei medici ha citato in giudizio l'amministrazione
“Trovo spaventoso che ci si possa sbarazzare dei dati se non corrispondono alla nostra ideologia politica. È una battuta d'arresto per il lavoro che scienziati e scienziati sociali svolgono da decenni in queste istituzioni”, spiega Lynda Kellam, del coordinamento archivistico “Data Rescue Effort”
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