È fondamentale ascoltare le voci di coloro che desiderano la pace e la libertà. I palestinesi meritano un futuro lontano dalla violenza, sia da parte di Hamas che di altri attori. Solo attraverso il dialogo e il rispetto reciproco possiamo sperare in una risoluzione duratura.
Migliaia di palestinesi stanno protestando nella Striscia di Gaza contro la guerra e contro Hamas. Le manifestazioni si concentrano nel nord della Striscia e chiedono la fine del conflitto
“I nostri figli sono stati uccisi. Le nostre case sono state distrutte”, racconta ad AP Abed Radwan che spiega di aver partecipato alla protesta a Beit Lahiya “contro la guerra, contro Hamas e le fazioni (politiche palestinesi), contro Israele e contro il silenzio del mondo”
“La protesta non era politica. Riguardava la vita delle persone”, ha dichiarato Mohammed Abu Saker. “Vogliamo fermare le uccisioni e gli sfollamenti, a qualunque costo. Non possiamo impedire a Israele di ucciderci, ma possiamo fare pressione su Hamas affinché faccia delle concessioni”
“La gente è arrabbiata con il mondo intero”, compresi gli Stati Uniti, Israele e Hamas, ha detto un giovane palestinese di 19 anni che ha chiesto di rimanere anonimo per paura di ritorsioni. “Vogliamo che Hamas risolva questa situazione, restituisca gli ostaggi e metta fine a tutta questa faccenda”
A differenza di quanto accaduto nel 2019, questa volta Hamas non ha represso le proteste. Bassem Naim, alto funzionario di Hamas, in un post su Facebook, ha scritto che le persone hanno il diritto di protestare, ma che la loro attenzione dovrebbe essere rivolta all'“aggressore criminale”, Israele
Le proteste sono scoppiate una settimana dopo che Israele ha posto fine alla tregua lanciando un'ondata di attacchi a sorpresa che hanno ucciso quasi mille persone. All'inizio di marzo, Israele ha interrotto le consegne di cibo, carburante, medicine e aiuti umanitari ai circa 2 milioni di gazawi
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