La produzione industriale è in calo da tempo, e oggi i dati confermano un rallentamento della crescita e del mercato del lavoro. Il PIL nel quarto trimestre del 2024 è rimasto fermo. La crescita annua è solo dello 0,5%, al di sotto delle già basse stime della Commissione Europea e del governo
Ancora più preoccupante è la crescita acquisita per il 2025: pari a zero. Ciò significa che l'anno inizia senza slancio, rendendo il recupero ancora più difficile. L’occupazione, pur avendo raggiunto livelli record, mostra segnali di rallentamento.
Il fenomeno del labour hoarding – ovvero la scelta delle imprese in fase di stagnazione di tenere i dipendenti non utilizzati per non incorrere in costi di licenziamento in caso di miglioramento della situazione – aveva tenuto a galla il mercato del lavoro, ma ora si registra un calo dello 0,1%
Il dato più allarmante è il crollo della produzione industriale: -3,5% a dicembre rispetto a novembre, -7,1% su base annua. Il Sole 24 Ore stima che il calo della produzione industriale sia costato all’Italia circa 42 miliardi di euro nel 2024. I settori più colpiti: trasporti, tessile e metallurgia
Il rallentamento non riguarda solo l’Italia. Francia e Spagna registrano cali più contenuti, mentre la Germania è in forte difficoltà . Il problema è europeo, ma l’Italia è tra i paesi più esposti. E le tensioni geopolitiche, come i dazi USA, potrebbero aggravare la situazione
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Ma questi non hanno una politica tout court