Innanzitutto esistono due approcci per valutare come i cicloni tropicali si comporteranno in futuro. Un primo approccio si basa sui cosiddetti “tracciatori di cicloni tropicali”. 4/n
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Algoritmi che, utlizzando dei fattori ambientali favorevoli alla formazione e al moto degli uragani e dei criteri base per individuarli, riescono a ricostruire la traccia dei cicloni nei dati di rianalisi o dei modelli climatici. 5/n
Questa tecnica ha molti limiti legati alla bassa risoluzione dei modelli, all’algoritmo utilizzato ed ai criteri considerati. Inoltre, i cicloni tropicali non sono eventi cosi diffusi (se ne calcola mediamente 80 l’anno in tutto il globo) e questo complica le analisi. 6/n
Un altro approccio è stato sviluppato negli ultimi anni e prevede l’utilizzo di modelli statistici o ibridi, basati spesso su tecniche di statistical-machine learning, modelli che creano migliaia di cicloni sintetici. 7/n
l risultato sono degli archivi di dati molto grossi, che permettono un’analisi robusta. Anche questo approccio ha chiaramente dei limiti in quanto i modelli sono costruiti sul clima recente e quindi limitati ad esso, per cui potrebbero avere dei problemi con un clima futuro 8/n
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