Negli ultimi 10 anni, 15.000 ricercatori perfettamente formati dalle #università pubbliche italiane, di fronte a un reclutamento sempre più asfittico e tortuoso, sono emigrati all'estero, in paesi ben lieti di accoglierli. Disinvestire in ricerca e alta formazione è avviarsi al sottosviluppo.
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Più aumenta l'analfabetismo, più la popolazione è propensa ad essere abbindolata da questi imbonitori.
Il problema non è formarli ma trovare il modo di tenerli in Italia con retribuzioni e prospettive analoghe alla "concorrenza". Altrimenti gli investimenti in ricerca e alta formazione sono soldi regalati agli stati che pagano e offrono prospettive
Paese di camerieri.
E quanto ci costeranno per mancati guadagni delle imprese?