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Come la Pimpa però a righe.
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Ieri durante le prove del coro pensavo che se persino Mozart ha scritto dei pezzi di merda allora anche noi potremmo concederci di tanto in tanto di essere indulgenti con la nostra mediocrità. Mi sono sentita tutto sommato sollevata.

Le frappe non le mangio da quando è morta mia nonna. Mi piacevano solo le sue, lunghe strette e sottili, tutte intorcinate come se fossero dei nodi pieni di miele e zucchero a velo che ti dovevi per forza leccare le dita e lavarti le mani e la faccia. E non riuscivi a smettere.

Io a Cenerentola non perdonerò mai di avere chiesto alla fata madrina un vestito e delle scarpe pe anda' a un ballo a rimorchia' un principe invece di chiederle dei soldi per riscattare la casa di suo padre in cui lei viveva da serva e mandare finalmente tutti a quel paese.

Ho perso il conto dei sondaggi a cui devo rispondere per comunicare se parteciperò o no a questo o quell'altro evento. Ma sono a dieta e ho sonno.

Ho appena finito di preparare un diagramma di flusso del ciclo di produzione, mi sembra non manchi nulla, me lo guardo nell'anteprima di stampa tutto su una pagina e ci vedo esattamente la forma dei miei processi logici e decisionali: un enorme groviglio del cazzo.

Due dicembre, finiamolo qua sto mese de malinconia de discussioni de fatica che poi alla fine so' tutti scontenti comunque.

Non ci rendiamo mai abbastanza conto di quanto i nostri desideri a volte siano semplici io ad esempio vorrei tantissimo mangiare una fetta di Sacher, a Vienna.

Senza offesa. lachiarapimpa.wordpress.com/2024/03/06/s...

Nel dubbio io penso sempre alla catastrofe, così ci arrivo preparata e mi posso dire "te l'avevo detto".

Uno di quei giorni in cui vorrei stare dentro casa (una qualunque) al caldo a guardare la neve dalla finestra.

La metafora della mia vita può essere riassunta con la mia proverbiale fortuna nel prendere appuntamenti col cup, ho trovato una colonscopia per oggi pomeriggio, peccato servano tre giorni di preparazione.

Ognuno sceglie lo sport anche in base alla propria indole e alle proprie inclinazioni, io ho scelto di fare aikido, antica e nobile disciplina in cui vengo sbattuta per terra da un uomo che a ogni tecnica maledice il giorno in cui mi ha vista per la prima volta. Non un caso temo.

Da stamattina che sono convinta sia mercoledì e non riesco a coordinare i pensieri e gli impegni, non so più che giorno è che anno è e ho nell'anima, in fondo all'anima, cieli immensi e immense rotture de cojoni.

Mercoledì spagnoli in ufficio, non so quanti, non li conosco, soprattutto non so cosa dirgli per cui apparecchierò pizza con la mortadella e cornetti sul tavolo della sala riunioni perché io quando sono insicura sulla performance penso sempre "almeno verrò ricordata per il cibo".

Fori uno.

Ho bevuto un bicchiere di vino rosso e ho chiesto ad Alexa di mettere su Jump in the line e la scena è questa: io che ballo il calypso in vestaglia intorno al divano mentre aspetto che si scaldi l'olio per la frittura di pesce.

Stavo pensando piuttosto sconfortata che un governo può pure cadere, ma le persone che l’hanno votato stanno sempre intorno a me, le loro idee violente attraversano la stessa città, e io mi costruisco i muri coi libri ma insomma.

Trovo mail dal cliente francese con oggetto Time to say goodbye perché domani va in pensione. Ripenso a quanto mi ha fatto incazzare e tribolare in questi anni con la sua spocchia più alta della torre Eiffel ma non ce la faccio mi dispiace mi mancherà. Merci, Gerard.

lachiarapimpa.wordpress.com/2024/03/06/s...

Pensami come io penso alla pensione, al metabolismo veloce, alla menopausa.

Più di cinquecento è troppo faticoso arrivi stanco e di scopare manco ti va più.

Le cose che tengo "per ricordo" non mi servono per ricordare perché le cose che mi ricordano me le ricorderei comunque anche se buttassi o cancellassi tutto. Purtroppo.

Mubi mi chiede se voglio consigliare Gli Amanti del Pont-Neuf a qualche amico. Certo guarda Mubi appena so di qualcuno che si vuole ammazzare glielo dico.

Il rugby è proprio una metafora della vita, si gioca tutto con le mani ma alla fine le partite si vincono con i piedi. (No, non me passa.)

Riflettevo sul fatto che forse non riesco ad ascoltare i true crime perché da piccola quando mi mandavano al corso di ricamo e cucito dalle suore quelle ci facevano sentire una registrazione recitata della storia di Maria Goretti che moriva uccisa con 14 colpi di punteruolo.

lachiarapimpa.wordpress.com/2024/02/22/t...

La voglia che c'ho di chiamare in Spagna per chiedere che fine hanno fatto i bonifici che hanno autorizzato due settimane fa. Donde està el dinero? Joder.

Questo lieve dolorino latente alla cervicale sx pronto a deflagare e a stordirmi al minimo spiffero d'aria fresca.

Un elefante si dondolava sopra al filo di una ragnatela e ritenendo la cosa interessante andò a chiamare un altro elefante. Due elefanti si dondolavano sopra al filo di una ragnatela e ritenendo la cosa interessante chiamarono anche me.

Io vorrei vivere dentro un racconto di Valeria Parrella.

Da iersera una cervicale che non perdona mi prese di costei dolor sì forte che stamattina ancor non m'abbandona.

“Era compressa, smorzata, un vulcano addormentato ma non estinto. Mi venne in mente che se Louise era un vulcano io potevo essere Pompei.” (Jeanette Winterson, Scritto sul corpo) Love yourself. lachiarapimpa.wordpress.com/2022/06/13/p...

Stamattina mi sono guardata nello specchietto della macchina e mi sono accorta di non aver messo il fondotinta. Non mi spaventa essere brutta potrei scordarmi le mutande e non se ne accorgerebbe nessuno, mi fa paura perdere inconsapevolmente gli automatismi, perdere il controllo.

In questa giornata dedicata all'amore che quest'anno coincide con la penitenza delle ceneri ci trovo una estrema coerenza.

Sono nella sala d'attesa del dentista. Lascio tutti i miei beni ai miei nipoti e dono il mio corpo alla scienza.