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Prolific Poster

Marzo, mese della primavera, si annuncia ricchissimo di eventi astronomici. Persino un’eclissi di Sole, seppur parziale. Trovate tutto nella videoguida al cielo del mese di Fabrizio Villa.

3,2,1, and liftoff… Fiato sospeso per alcuni secondi, e poi – quasi sempre – applausi e attesa per le fasi successive del volo. Quasi sempre. A volte invece va come vi racconta Valentina Guglielmo nel nuovo episodio di Houston. Link a Spotify e Apple Podcast nei commenti 👇

Ricostruita con Hubble la struttura tridimensionale di 36 galassie nane che orbitano attorno alla galassia di Andromeda: si presentano per numero e per attività molto diverse da quelle che circondano la Via Lattea.

Anche per gli astronauti un ambiente eccessivamente igienizzato - più sterile che pulito - rischia di rivelarsi malsano. Un problema che pare affligga la Stazione spaziale.

La passione per l'astronomia l'ha ereditata dal babbo. E su quale sia la sua stella preferita non ha dubbi: il Sole. Lui è Alessandro Bemporad, fisico solare all’Inaf di Torino, protagonista della 12esima puntata della serie “Incontri. Voci e volti dalla galassia Inaf”, a cura di Davide Coero Borga.

Lanciato nello spazio il 17 ottobre 2002, nei suoi 22 anni di attività il telescopio spaziale dell @europeanspaceagency Integral ha firmato scoperte che hanno rivoluzionato la nostra comprensione degli eventi più estremi dell’universo. Da oggi viene messo a riposo.

Fra gli esperimenti che ieri notte hanno trovato posto a bordo del Falcon 9 che ha lanciato la missione Im-2 di Intuitive Machines c'era anche l’orbiter Lunar Trailblazer della Nasa, progettato per mappare dall'alto le risorse idriche del nostro satellite.

Athena – così si chiama il secondo lander della compagnia texana @intuitivemachines.bsky.social – è dalla notte scorsa in viaggio verso la Luna. L'approdo è in programma per giovedì 6 marzo. Porta con sé anche minuscolo robottino saltatore capace di procedere a balzi alti fino a 50 metri.

Giovanni Domenico Cassini, chi era costui? In occasione dei quattrocento anni dalla nascita del celebre astronomo, lo abbiamo chiesto a Francesco Poppi, esperto di storia dell’astronomia all’Inaf di Bologna, dove da oggi sono in programma numerose iniziative per l’Anno cassiniano

Grazie alla loro orbita eliosincrona, i quattro satelliti della costellazione Punch della Nasa – il cui lancio previsto nei prossimi giorni – potranno tenere d’occhio il Sole ininterrottamente, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

#Fusillo di nome e di forma, il nuovo super-magnete in costruzione al @cern.bsky.social sfrutta una tecnologia che potrebbe rendere più abbordabile, in termini anche di costi, la terapia adronica per la cura del cancro.

Quasi la metà delle galassie ultra diffuse esaminate dal progetto Lewis mostra segni evidenti di rotazione nelle stelle che le compongono. Una scoperta che contrasta con una convinzione precedente, secondo cui le galassie ultra diffuse non dovrebbero mostrare questo tipo di moti.

Non il cadavere di Laura Palmer bensì migliaia di buchi neri – fra i quali centinaia di rari buchi neri di taglia ‘M’ – sono stati scoperti da @desisurvey.bsky.social scrutando il cielo dalla tranquilla località montana di Kitt Peak, in Arizona. Il servizio video su MediaInaf Tv.

Perché #Marte è rosso? Uno studio condotto da ricercatori della Brown University usando dati da orbiter e rover suggerisce che non sia l’ematite bensì la ferridrite la sostanza responsabile del colore del pianeta, portando così a ipotizzare un passato più umido e abitabile di quanto si pensasse.

Nel 1859 la tempesta solare di Carrington fece impazzire i telegrafi e alcuni presero fuoco. Con un evento simile, oggi cosa potrebbe accadere? Ne parliamo oggi alle 17 alla live di "Il lato oscuro del Sole". Vi aspettiamo per rispondere alle vostre curiosità.

La probabilità d’impatto è ora stimata attorno allo 0,001 per cento – praticamente nulla. Nell’immagine qui sotto, l’asteroide #2024_YR4 visto dal Very Large Telescope dell’@eso.org, in Cile, le cui osservazioni sono state fondamentali per ridurre l’errore sul calcolo dell’orbita.

Osservando con Alma 17 nubi di gas molecolare nella Piccola Nube di Magellano – una galassia satellite della Via Lattea – si è scoperto che non sempre la formazione stellare ha luogo all’interno di lunghi filamenti: le culle di certi astri somigliano piuttosto a soffici nuvolette.

Oggi la Astronomy Picture of the Day della Nasa è tutta italiana: scattata da Davide Caliò, geologo con una grande passione per la fotografia naturalistica e paesaggistica, ritrae un impressionante pilastro di luce che si erge sopra l’Etna innevato. Congratulazioni!

La Terra ha perso il 5% dei suoi ghiacciai dal 2000, ma in alcune regioni si è fuso addirittura il 40% del ghiaccio. Attualmente il mondo sta perdendo 273 miliardi di tonnellate di ghiaccio nei ghiacciai ogni anno, pari al consumo idrico giornaliero di ogni persona sulla Terra per circa 30 anni.

Trecento nuovi candidati buchi neri di massa intermedia e 2500 nuovi buchi neri attivi in galassie nane. È l’ultimo bottino di @desisurvey.bsky.social, uno strumento all’avanguardia in grado di catturare la luce di cinquemila galassie contemporaneamente.

Ricercatrice all’Inaf di Padova, osserva le supernove con il telescopio di Asiago, dove fa un sacco freddo, ma la cosa non la turba: quando può lo fa da casa, standosene comodamente in pigiama. È Irene Salmaso, protagonista dell’undicesima puntata di “Incontri”, a cura di Davide Coero Borga.

Due studi pubblicati la scorsa settimana su Nature Communications, partendo dall’analisi del risultato della missione di difesa planetaria Dart, suggeriscono che, per deviare un asteroide, più impattatori di piccole dimensioni possano essere più efficaci di un unico grande oggetto.

Einstein Probe ha catturato un fugace lampo di raggi X prodotto da una rara coppia di stelle situata all'interno della Piccola Nube di Magellano. Con il commento di Alessio Marino dell’Ice Csic di Barcellona, primo autore dello studio.

Era lì sepolto fra i bit dell’archivio dati del telescopio spaziale Chandra della Nasa da quasi cinque anni: un potente lampo di raggi X proveniente da un oggetto sconosciuto al di fuori della nostra galassia. Ma nessuno se n'era accorto. A trovarlo ci ha pensato un algoritmo di machine learning.

Il 15 gennaio scorso il telescopio spaziale Gaia dell’Esa‬ è andato in pensione. Ma non del tutto. Completata con successo la sua missione scientifica, ormai libero da impegni e responsabilità, il satellite si è messo generosamente a disposizione per un’ultima, ardita, campagna di test.

La probabilità d'impatto dell'asteroide 2024 YR4 con la Terra per il 22 dicembre 2032 è passata dall'uno percento di fine gennaio al 2,8 percento di due giorni fa, per tornare all'1,5 percento oggi. Qui vi spieghiamo il perché, con un commento di Marco Fenucci dell’Esa.

I dati da terra e dallo spazio parlano chiaro: negli ultimi due decenni la fusione dei ghiacciai sta aumentando significativamente, sta esaurendo le risorse regionali di acqua dolce e sta facendo alzare rapidamente il livello globale del mare.

Al Goddard Space Flight Center della Nasa si procede spediti verso il completamento del Nancy Grace Roman Space Telescope. Il lancio è in programma per maggio 2027. Ecco gli ultimi aggiornamenti.

La possibilità che nell'universo esistano altre forme di vita intelligente oltre alla nostra parrebbe avere qualche chance in più di quel che si pensava, spiega un nuovo studio pubblicato su Science Advances. Vediamo perché.

La sua atmosfera è fatta a strati, come una cipolla, e ogni strato è caratterizzato da venti unici ed estremi, che trasportano diversi elementi chimici e si intrecciano in modi mai visti prima, creando una potente corrente a getto che fa ruotare il materiale intorno all'equatore del pianeta.

#Titano, la grande luna di Saturno, avrebbe dovuto raggiungere da tempo un’orbita circolare. Eppure è ancora eccentrica. Negli ultimi 350 milioni di anni deve essere accaduto qualcosa in grado di perturbarla. Lo studio su ScienceAdvances.

“Oltre la fantascienza”, la definiscono gli astronomi: le prime osservazioni in 3D dell’atmosfera di Wasp-121b rivelano un clima unico e correnti furiose. “Al confronto, persino i più violenti uragani del Sistema solare sembrano un venticello”, dice Julia Victoria Seidel dell’Eso.

Venerdì scorso è stata pubblicata la Zwicky Transient Facility Dr2, con 3628 supernove di tipo Ia vicine. Si tratta della più grande release di questo tipo mai rilasciata. La sorprendente diversità riscontrata può avere implicazioni nella misura delle distanze nell'universo.

Il secondo episodio di “Macchine del tempo”, un podcast di Media Inaf a cura di Lucia Bucciarelli ispirato alla prima grande mostra dell’Istituto nazionale di astrofisica, è dedicato al Sistema solare. Link nei commenti 👇🔉

Nelle osservazioni di gruppi di galassie realizzate con il telescopio italiano #Vst, in Cile, tra cui una nuova immagine del gruppo dominato dalla galassia Ngc 3640, gli ammassi globulari tracciano la storia e le dinamiche galattiche.

Nuvole iridescenti dai colori rosso e verde hanno solcato il cielo marziano finendo in queste immagini straordinarie scattate dal rover Curiosity della Nasa.

Ottanta milioni di pixel per rendere in tutto il suo splendore infrarosso le circa duemila stelle neonate di #RCW38, un giovanissimo ammasso stellare a 5500 anni luce da noi. A immortalarlo, il telescopio Vista dell’@eso.org.

Come può l’enorme ammasso di galassie della Fenice sfornare formando stelle a un ritmo così elevato? La risposta è finalmente arrivata, grazie alle osservazioni condotte con @nasawebb.extwitter.link.

È una rabdomante cosmica, cerca i maser dell'acqua ai confini dell'universo. E per farlo non usa bacchette, usa piatti: piatti come quello da 64 metri di #SRT. Lei è Paola Castangia, protagonista della decima puntata di “Incontri. Voci e volti dalla galassia Inaf”, a cura di Davide Coero Borga.

Ciò che rimane dalla fusione di due stelle di neutroni emette onde gravitazionali in un intervallo di frequenze che per ora non riusciamo a “vedere”. Un segnale che contiene informazioni cruciali sull'equazione di stato della materia nucleare.

Un sistema costituto da un esopianeta più grosso di Nettuno e da una piccola stella sembra essere in fuga per il centro della Via Lattea a velocità folle: 540 chilometri al secondo. Se confermato, si tratterebbe del sistema planetario più veloce mai osservato.

Come si sono formati gli esopianeti? Quelli che orbitano attorno alle nane rosse possono mantenere un'atmosfera anche in presenza dei violenti brillamenti che le caratterizzano? E cosa impariamo sul Sistema solare studiando gli esopianeti? Nel video del giorno di MediaInaf Tv.

Lo scorso anno @nasawebb.extwitter.link scoprì ghiaccio di CO2 e CO sulla superficie di #Ariel, la luna di Urano. Ora un nuovo studio suggerisce che queste molecole arrivino in superficie attraverso crepe che si affacciano come finestre all'interno della luna.

La particella elementare più energetica mai rilevata nella storia dell’umanità è il #neutrino da 220 PeV all’origine dell’evento #KM3230213A, registrato dai fotomoltiplicatori del rivelatore di luce #Cherenkov della Collaborazione Km3NeT. Il servizio video su MediaInaf Tv.

Un articolo pubblicato oggi su @nature.com riporta l’osservazione da parte di @km3net.bsky.social di un evento straordinario: un muone prodotto da un #neutrino cosmico record, circa trenta volte più energetico di qualsiasi altro neutrino rilevato finora. #KM3_230213A

Oggi e nei prossimi giorni – dopo l'annuncio della scoperta di @km3net.bsky.social – si parlerà molto di rivelatori di #neutrini cosmici. Quali sono quelli più grandi e che caratteristiche hanno? Trovate tutto in questo approfondimento a cura di Maura Sandri.

Novità dall’eccentrico esopianeta #Wasp43b: pare che ruoti intorno al proprio asse molto più veloce di quanto si pensasse, in sole tre o quattro ore invece che nelle diciannove stimate in precedenza, dice a Media Inaf Lorenzo Pino dell’Inaf di Arcetri.

Alla periferia della Via Lattea, nelle regioni del disco esterno, dove le stelle si formano in nubi molecolari a bassa metallicità, a impedire il collasso gravitazionale del gas freddo sono soprattutto i campi magnetici. Lo studio su @natureastronomy.bsky.social.