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Messaggio del Presidente Mattarella in occasione dell'80° anniversario dell'eccidio di Salussola quirinale.it/elementi/128859
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Per il ministero, Grill fu un'"ausiliaria della RSI". Ma cosa fosse la RSI non si dice: né un regime fascista, né un alleato di Hitler, né un ingranaggio delle deportazioni. Così il governo riabilita Salò, riducendo la guerra civile a un conflitto senza storia né responsabilità. #matrice
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La scarcerazione di Traini è un segnale pericoloso. In un'Europa dove l'estrema destra cresce ovunque, liberare chi è diventato icona del terrorismo razzista è un messaggio devastante. Stiamo dicendo ai Traini di tutto il mondo che c'è spazio per loro. E sappiamo come può finire.
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Ma prima del raid di Macerata, Traini non era un lupo solitario. Aveva militato nella Lega e si era radicalizzato in quell'ambiente. Dopo l'attacco, Salvini ha commentato: “La responsabilità è di chi ha riempito l'Italia di clandestini”. Nessuna parola per le vittime
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In Italia, Forza Nuova e l’ultradestra lo difesero apertamente. Roberto Fiore si impegnò a sostenerlo. Traini scriveva lettere ai movimenti neofascisti firmandosi “Lupo” accanto a una croce celtica. Il rischio di una sua riabilitazione nell’area neofascista è concreto.
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Il suo nome era inciso sui caricatori dell’attentatore di Christchurch, Brenton Tarrant, che nel 2019 uccise 51 persone. Compare anche nel manifesto di Payton Gendron, autore della strage di Buffalo. Traini è celebrato da terroristi neonazisti in tutto il mondo.
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L'Ucraina non è più solo sotto attacco militare, ma sotto un fuoco incrociato politico che la espone a un rischio esistenziale. Trump e i suoi accoliti stanno consegnando la libertà di un popolo a un dittatore. Se la resistenza cade oggi, domani sarà l'Europa a pagarne il prezzo
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E in Europa? I sodali di Putin esultano. Salvini brinda a vodka, Meloni tace, la destra filorussa si sfrega le mani. Hanno sempre giocato su due tavoli, fingendo di sostenere la causa ucraina mentre attendevano il via libera per gettare la maschera. Ora lo hanno avuto.
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L'obiettivo del Cremlino è sempre stato chiaro: indebolire la resistenza ucraina minando i sostegni internazionali. Ma oggi non è più solo Mosca a sostenere questa strategia: gli Stati Uniti si allineano al piano di Putin, preparandosi a voltare le spalle a Kiev e all'Europa.
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Trump e Vance non si sono limitati a insultare Zelensky, hanno riscritto la narrazione della guerra: il nemico non è più l'invasore, ma chi resiste. Un capovolgimento infame, che consente a Putin di prendersi ciò che non è mai riuscito a conquistare con le armi e la violenza.